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Trattamento delle Maculopatie

Una prestazione specialistica svolta presso il Centro Abax

Presso il Centro Abax è possibile sottoporsi a trattamento delle maculopatie.

Il naturale processo di invecchiamento, unito a problemi cardio-vascolari e di obesità e ad abitudini quotidiane poco salutari – vedasi fumo di sigaretta – possono favorire l’insorgenza delle cosiddette maculopatie.

Con il termine maculopatie si indica una famiglia di patologie che colpiscono la macula, area al centro della retina che permette la messa a fuoco delle immagini, e che, dunque, permette di svolgere tantissime azioni abituali, come riconoscere i volti, di guidare e di leggere. Le maculopatie sono considerate la terza causa di cecità nel mondo, e sono particolarmente diffuse nella fascia di popolazione con più di 50 anni d’età

Sono diverse le tipologie di maculopatia, in base alla causa scatenante:

  • da trazione;
  • diabetiche;
  • edemi maculari post-trombotici;
  • edemi maculari infiammatori;
  • maculopatie senili.

La maculopatia diabetica e quella legata alla trombosi della vena centrale della retina sono causate da un’alterazione al livello dei capillari della retina, e provocano la fuoriuscita di liquido e sostanze da questi, generando a loro volta un ispessimento della retina.

In cosa consiste il trattamento delle maculopatie?

Avendo ogni maculopatia cause e sintomi diversi, le terapie variano in base al caso specifico. La terapia più indicata per l’edema maculare da trazione è chirurgica, ed è la vitrectomia.

Per la maculopatia diabetica,si ricorre ad una terapia doppia, che associa iniezioni intravitreali a utilizzo del laser micropulsato giallo IRIS.

La cura dell’edema maculare infiammatorio prevede un trattamento farmacologico, almeno inizialmente. Qualora i farmaci non diano i risultati sperati, ecco che si ricorre, anche in questo caso, al laser microupulsato.

Infine, si è assistito negli ultimi anni a una forte innovazione per ciò che concerne il trattamento delle maculopatie senili, secche e umide. Ad esempio, oggi, è possibile trattare efficacemente le maculopatie senili secche tramite l’impianto di speciali lenti, le eyemax mono, che vanno a sostituire il cristallino. Il gold standard per le maculopatie senili umide è invece sempre rappresentato dalle iniezioni intravitreali.

Se desideri sapere di più sulle iniezioni intravitreali e sul laser micropulsato, ti invitiamo a visitare le pagine dedicate del nostro sito web.

Che cos'è la vitrectomia per le maculopatie da trazione?

La vitrectomia è una tecnica chirurgica finalizzata alla rimozione del vitreo, il gel contenuto nell’occhio. Tale rimozione consente al chirurgo di avere libero accesso alla macula. Il fine ultimo è quello di ridurre la distorsione delle immagini ed il difetto di visione centrale. La vitrectomia è un trattamento indicato sia per l’edema maculare da trazione che per il distacco della retina.

Come si svolge la vitrectomia?

L’intervento di vitrectomia per il trattamento delle maculopatie da trazione dura circa un’ora e, grazie all’anestesia – che può essere totale o locale, a seconda dei casi – è indolore. Una volta che il chirurgo ha effettuato l’asportazione del vitreo, si procede con la rimozione della membrana epiretinica, uno strato di cellule responsabile della trazione sulla retina. La rimozione della membrana epiretinica avviene tramite peeling. Durante questa manovra, svolta con estrema delicatezza, il chirurgo pone particolare attenzione a salvaguardare la retina sottostante. Dopo la rimozione della membrana epiretinica, il vitreo va sostituito. A tal proposito, esistono tre soluzioni alternative che il chirurgo può inserire nell’occhio trattato:

  • una soluzione fisiologica, ossia un liquido sterile e bilanciato che non comporta alterazioni della vista per il paziente e rende il recupero post-operatorio più rapido;
  • gas, a cui si ricorre in caso di foro retinico e che viene automaticamente assorbito dall’occhio;
  • olio di silicone, utilizzato solo quando la retina è seriamente compromessa.

Ad intervento concluso, dopo un paio d’ore, l’oculista fa assumere dal paziente pillole e colliri specifici. Raramente l’occhio operato viene bendato e, solitamente, non vengono utilizzate suture.

Preparazione alla vitrectomia per il trattamento delle maculopatie

Occorre evitare di truccarsi le palpebre e interrompere eventuali terapie locali, come quelle a base di colliri e pomate, almeno quattro giorni prima dell’intervento. Ulteriori indicazioni riguardo a terapie da iniziare prima della vitrectomia vengono indicate direttamente dallo specialista in Oftalmologia. Prima di sottoporsi alla vitrectomia, infine, bisogna avere l’accortezza di lavare accuratamente il viso e le palpebre con del sapone.

Dopo l'intervento

Non essendo applicati bendaggi dopo l’intervento, la protezione dell’occhio operato è affidata ad un paio di occhiali da sole, non molto scuri, che lo riparino da luce, polvere e traumi. Gli occhiali da sole vanno tenuti, anche in ambiente domestico, per almeno una settimana. Per la prima settimana, il paziente, di notte, deve indossare una speciale protezione di plastica, a forma di conchiglia, che serve a evitare che il risultato della vitrectomia venga vanificato da sfregamenti e traumi involontari. Tale protezione viene fornita dallo stesso oculista. Ulteriori ed eventuali indicazioni vengono, allo stesso modo, indicate al paziente prima del ritorno a casa.

Il recupero visivo nel paziente tende ad iniziare dopo un mese dall’intervento e a proseguire durante l’anno. Controlli periodici post-operatori vanno sempre sostenuti, anche a guarigione avvenuta.

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