Colesterolo, buono o cattivo? La risposta è nelle analisi del sangue
Altolà colesterolo! Nemico numero uno della salute, specialmente per gli over 50, ad esso sono associate diverse problematiche cardiache e della circolazione. Ma sapevi che non tutto il colesterolo viene per nuocere, e che esiste un “colesterolo buono”?

Colesterolo buono vs colesterolo cattivo
Prima di addentrarci nella “disputa”, è utile capire innanzitutto capire di cosa si intende per colesterolo. “Il colesterolo è un grasso fornito per un terzo dalla dieta (prodotti di origine animale) e per due terzi dal fegato” afferma l’Ematologo. “Possiamo paragonare il colesterolo a una particella di grasso che, sfruttando il flusso sanguigno, si muove all’interno del nostro organismo.” Come giustificare la presenza di queste particelle in continuo movimento? “Il colesterolo ha diverse funzioni. Innanzitutto, fa da costituente naturale per le membrane cellulari. Non solo: dirige lo sviluppo di certe cellule nel feto ed è coinvolto nella formazione delle sinapsi, oltre ad essere una componente sostanziale del grasso corporeo.” Data una tale ricchezza di mansioni, come mai il colesterolo viene così spesso indicato come nemico numero uno della salute? “I problemi sorgono nel momento in cui vi è una presenza eccessiva di colesterolo, pericoloso per il cuore”.
LDL: quando il colesterolo diventa cattivo
“Dobbiamo innanzitutto sfatare un mito” – afferma l’Ematologo nell’introdurre l’argomento – “non esistono affatto diverse tipologie di colesterolo, bensì una sola. A differire è semplicemente il percorso che questo compie all’interno del corpo: esistono infatti due sistemi di trasporto del colesterolo nel sangue.” È dunque il modo in cui il colesterolo si muove a determinarne l’eventuale natura “malvagia”. “Ad esempio, quando parliamo di colesterolo cattivo, facciamo in realtà riferimento alle LDL, ossia lipoproteine a bassa densità. Queste proteine si occupano di trasportare il colesterolo dal fegato alle cellule.” Ed è proprio in questo processo che si cela il principale rischio per la salute: “Nell’assolvere al loro compito, le proteine LDL tendono ad accumularsi; così facendo, contribuiscono alla formazione di particolari placche che, tanto gradualmente quanto inesorabilmente, ostruiscono le arterie.”
HDL: ovvero, non tutto il colesterolo viene per nuocere
Chiarite natura e origini del colesterolo LDL, non resta che passare alla sua versione “buona”: il colesterolo HDL. Per dirla con lo specialista, “le HDL – lipoproteine ad alta intensità – hanno il compito di recuperare il colesterolo in eccesso. Fatto ciò, questo viene reindirizzato al fegato, oppure viene trasformato prima di essere eliminato.” Per comprendere appieno l’importanza della funzione ricoperta dal colesterolo buono può essere utile dare un’occhiata al modo in cui i valori di HDL e LDL appaiono nelle analisi del sangue.
Colesterolo buono e colesterolo cattivo nelle analisi del sangue
Per il medico, “i numerosi studi scientifici fatti in merito, nonchè la mia esperienza pluriennale in campo medico , mi consentono di stabilire con certezza che le analisi del sangue rappresentano uno strumento diagnostico e di prevenzione importantissimo, già a partire dai 25 anni d’età. Individuare gli eccessi di colesterolo cattivo nel sangue con un certo anticipo permette di prevenire o contrastare in modo più efficace eventuali problematiche cardiovascolari.” Come abbiamo visto in un precedente articolo del blog Abax (clicca qui), una corretta interpretazione dei dati risultanti dalle analisi del sangue è in grado di dirci moltissimo su possibili minacce al benessere dell’organismo. Stando allo specialista in Ematologia, “in generale, maggiori sono i livelli di LDL nel sangue, più elevato è il rischio di disturbi cardiovascolari.”
Tendenzialmente, il livello ideale di colesterolo LDL nell’adulto dovrebbe essere :
- inferiore o uguale a 1,9 g/l (4,9 mmol/l) se il livello di rischio cardiovascolare è basso;
- minore o equivalente a 1,3 g/l (3,4 mmol/l) se il livello di rischio cardiovascolare è moderato;
- inferiore o uguale a 1,0 g/l (2,6 mmol/l) se il livello di rischio cardiovascolare è alto;
- minore o equivalente a 0,7 g/l (1,8 mmol/l) se il livello di rischio cardiovascolare è molto alto.
Discorso diverso per quanto riguarda il colesterolo HDL, per il quale invece è bene presentare valori elevati: “Più il tasso di HDL nel sangue è elevato, minori sono le possibilità che si formino le placche che ostruiscono le arterie. Di solito si ritiene che la sua concentrazione debba essere di almeno 35 mg/dl (0,9 mmol/l) nell’adulto.”
Commenti recenti