Il dott. Caramello svela a IDEA le ultime novità sul trattamento del Glaucoma!
Dopo il congresso “Glaucoma Live” di inizio febbraio tenutosi al Centro Abax, ecco un’intervista al nostro dott. Guido Caramello sulle ultime novità che riguardano la cura del glaucoma.
Se non l’avete ancora letta, la trovate sul numero del settimanale IDEA uscito giovedì scorso!

Il glaucoma è una malattia cronica e prevalentemente asintomatica molto temuta. In Italia sono 550.000 i pazienti affetti da glaucoma con diagnosi certa, ma molti lo sono senza saperlo! La prevenzione è dunque indispensabile, soprattutto a partire dai 50 anni d’età. Fortunatamente, la ricerca in ambito medico si è diretta verso la definizione di trattamenti del glaucoma più affidabili e più sopportabili per i pazienti. Per conoscere lo stato dell’arte della cura del glaucoma ci siamo rivolti a una vera eccellenza oculistica, il Dott. Guido Caramello, che ci ha gentilmente ospitati presso il Centro Abax di Cuneo. A lui, che nel 2019 ha ricevuto il “Premio SOI Medaglia d’Oro – Maestri dell’Oftalmologia Italiana”, abbiamo posto alcune domande proprio sul glaucoma e sulle tecniche chirurgiche più all’avanguardia.
Quali sono le cause del glaucoma e perché colpisce soprattutto gli over 50?
“Il glaucoma ha una forte componente ereditaria. La causa principale è l’aumento della pressione oculare che, tra i 10 e 20 mmHg superiore alla pressione atmosferica, permette a tutte le strutture del bulbo oculare di lavorare in modo ottimale. La pressione oculare viene regolata dall’umore acqueo prodotto in continuazione dal corpo ciliare e dall’uscita del liquido dell’occhio attraverso il trabecolato, struttura che ne frena l’uscita. Quando il trabecolato perde la sua capacità di drenaggio, soprattutto per l’invecchiamento, la pressione oculare aumenta, danneggiando retina e nervo ottico. Se non curato il glaucoma può portare alla cecità, e l’età critica è proprio 50 anni. Esistono però anche glaucomi giovanili (10-20 anni d’età), soprattutto malformativi, come esistono forme di glaucoma acuto o secondario a infiammazioni, traumi, uso prolungato di cortisone in collirio, per non parlare del glaucoma congenito che compare già alla nascita.”
Come sapere se si soffre di glaucoma? Quali sono i trattamenti farmacologici più indicati?
“La misurazione della pressione oculare è fondamentale: va fatta durante la visita oculistica. Una pressione superiore alla norma non vuol dire però glaucoma, devono essere sempre eseguiti gli esami necessari per la diagnosi (es. campo visivo, imaging della pupilla ottica, OCT delle fibre nervose, ecc.).
Esistono molti farmaci per abbassare la pressione dell’occhio, ma con effetti collaterali talvolta devastanti per il paziente, per cui non vengono utilizzati con regolarità.”
Quando è necessario il ricorso alla chirurgia?
“Quando la pressione oculare non è compensata dalla terapia farmacologica, quando vi è intolleranza alla stessa o quando il danno progredisce malgrado un apparente compenso. Purtroppo spesso si arriva troppo tardi alla chirurgia, a malattia progredita.
Quali sono le principali tecniche utilizzate?
“La chirurgia antiglaucomatosa è molto complessa perché cerca un risultato che confligge con la risposta biologica dell’organismo. Infatti, molti interventi mirano a far uscire l’umore acqueo dall’occhio attraverso uno scarico (buco) che l’organismo sovente chiude, proprio come cicatrizza un taglio in una mano. Per questo motivo, io e pochi altri colleghi eseguiamo una chirurgia “non perforante” che stimola meno la cicatrizzazione, riducendone così il fallimento. La chirurgia non perforante permette di ottenere risultati estremamente validi con complicanze molto ridotte, e può essere applicata anche ai casi più complessi, con danni importanti o in occhi con miopie elevate e già sottoposti a precedenti chirurgie.”
Un commento finale?
“Il glaucoma, patologia molto seria, va sempre trattato con una terapia medica e chirurgica personalizzata, in base al tipo di occhio e alla sua gravità.”
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