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Prevenire il tumore del collo dell’utero è possibile, con il giusto supporto

Il tumore del collo dell’utero, noto anche come tumore della cervice uterina, si colloca al quarto posto tra i tumori più comuni nelle donne. Esso rappresenta il 6,5% di tutti i tumori che vengono diagnosticati nel sesso femminile. Si tratta di un nemico potente, che però la medicina moderna ha trovato il modo di contrastare efficacemente.

Tumore delcollo dell'utero, prevenzione e cura del cancro all'utero

 

Secondo l’AIRTUM – Associazione italiana registri tumori – e l’AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica – sono circa 2.400 i nuovi casi di tumore della cervice che si registrano ogni anno in Italia, l’1,3 per cento di tutti i tumori diagnosticati nelle donne. Dati ISTAT risalenti al 2017 confermano la pericolosità del tumore: a 5 anni dalla diagnosi, la sopravvivenza delle pazienti a è del 68%. Si tratta di un quadro certamente preoccupante! Per fortuna, i passi da gigante mossi dalla medicina negli ultimi anni hanno reso la prevenzione e la diagnosi tempestiva di questa patologia più semplici che in passato. Non solo: mai come ora un ruolo determinante nella prevenzione del tumore della cervice viene giocato dalle abitudini di vita quotidiana.

I come e i perché del tumore del collo dell’utero

Solitamente, il tumore del collo dell’utero è un carcinoma che si forma nella parte inferiore dell’utero, quella collegata alla vagina. Per intenderci, l’utero ha una forma simile a quella di un imbuto rovesciato; esso è costituito da due parti principali: una, quella superiore, è chiamata corpo dell’utero, mentre l’estremità inferiore è detta collo – o cervice. Le cellule che rivestono queste due zone della cervice differiscono le une dalle altre; esse si incontrano nella cosiddetta zona di transizione: una “zona di confine” tra cervice e corpo dell’utero. È proprio tra le cellule presenti in quest’area, per la precisione, che la maggior parte dei tumori del collo dell’utero prende origine. 

Causa principale del tumore è l’infezione da Papilloma virus umano (HPV) che si trasmette soprattutto per via sessuale. Vien da sé che un inizio precoce dell’attività sessuale, così come partner sessuali multipli, possono aumentare il rischio di infezione. Allo stesso tempo, un’insufficienza immunitaria, legata magari ad un’’infezione da HIV, il virus dell’AIDS, o ad un precedente trapianto d’organo, può influire sulla comparsa del carcinoma.

Testata e vaccinata: il tumore non ha chance!

Tra le armi di prevenzione a nostra disposizione, è impossibile non citare Pap-test e HPV-test. Il Pap-test rappresenta fin dagli anni Cinquanta una soluzione efficace, che ha permesso di ridurre drasticamente l’incidenza e la mortalità del carcinoma della cervice uterina. Si tratta di un esame veloce e indolore, svolto dal Ginecologo, che permette di identificare le lesioni pre-cancerose o cancerose negli stadi iniziali. Al Pap-test si affianca spesso l’HPV-test, un esame in grado di individuare direttamente la presenza all’interno del DNA del virus HPV. A garanzia della validità di questi esami nella lotta al carcinoma, entrambi fanno parte del piano di screening nazionale. Si tratta dunque di esami a cui ci si dovrebbe sottoporre con una certa regolarità, anche qualora non vi sia evidenza di carcinomi: in condizioni di salute normali, il Pap-test andrebbe svolto almeno ogni 3 anni, il primo dopo un paio d’anni dall’inizio dell’attività sessuale; l’HPV-test invece ogni 5, a partire dai 25 anni d’età fino ai 64.

Non solo test: è già da qualche anno che ad essi si affianca un altro strumento importante, ossia il vaccino anti-HPV. In Italia il vaccino è particolarmente raccomandato, tanto da essere offerto gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dal dodicesimo anno di età. Peraltro, la vaccinazione può garantire la prevenzione di tutti i tumori correlati a HPV: non solo quelli della cervice, ma anche di vagina, vulva, ano, testa e collo.

Vivi meglio per prevenire meglio

Ultimo ma non ultimo, lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione del tumore: alcune accortezze possono contribuire a proteggerci da questa tremenda problematica, soprattutto quelle votate al mantenimento di una condotta sessuale responsabile e di uno stato psico-fisico integro. Ad esempio:

  • È dimostrato che fare regolarmente esercizio fisico aiuti corpo e mente a rimanere di più in salute. Lo sport è un’attività benefica e accessibile a tutti, anche a persone che soffrono di problemi cardiovascolari – pur con le giuste precauzioni.
  • Per le donne, in particolare quelle che soffrono di obesità, si rende necessario modificare le proprie abitudini alimentari, integrando maggiori quantità di frutta e verdura. Rivolgersi ad un Nutrizionista per farsi elaborare un piano nutrizionale personalizzato può rappresentare una vera svolta nella prevenzione di diverse patologie. 
  • Evitare di avere più partner sessuali è un’ulteriore arma di prevenzione. Avere rapporti sicuri e, possibilmente, non averne con diversi partner nello stesso periodo, riduce le possibilità di contrarre l’HIV.

Il Centro Abax è in prima linea nella prevenzione del tumore del collo dell’utero

Ricapitolando, mai come oggi è possibile prevenire con successo un tumore della cervice uterina. Fondamentale da questo punto di vista è l’opera di prevenzione portata avanti dagli specialisti in Ginecologia: molto spesso sono loro il primo punto di contatto tra la paziente e le diverse misure di prevenzione del tumore del collo dell’utero che è possibile mettere in campo. Molto di più di semplici dottori in medicina: compito dei Ginecologi dovrebbe anche essere quello di accompagnare la paziente in un percorso che, come hai visto, non si esaurisce certo in una visita o due, ma che dura necessariamente tutta la vita. 

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