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Sindrome del tunnel carpale nelle donne: sono loro le più colpite

Sono innumerevoli le attività che ogni giorno svolgiamo con le nostre mani: con loro siamo in grado di creare opere d’arte, cucinare gustosi manicaretti, svolgere tantissime tipologie di lavori diversi, divertirci giocando, guidare lungo le strade del mondo…senza neanche pensarci troppo.
Ma cosa accade quando la salute delle nostre mani è minacciata da una patologia invalidante e particolarmente fastidiosa, come la sindrome del tunnel carpale?

 

Va detto innanzitutto che tutte le attività che siamo abituati a svolgere quotidianamente con le nostre mani sono rese possibili anche grazie all’esistenza del nervo mediano, che controlla il movimento e la sensibilità degli arti. 

Questo prezioso nervo attraversa le nostre mani, e, più precisamente, è situato all’interno del tunnel carpale, insieme a nove tendini flessori. Il tunnel carpale è uno stretto passaggio, costituito dal legamento e dalle ossa alla base della mano. Esso parte dall’avambraccio , per raggiungere la mano. Quando il nervo mediano all’interno del tunnel carpale subisce una compressione, si è colpiti dalla famosa sindrome del tunnel carpale. 

Determinate categorie di persone sono più a rischio di contrarre questa patologia. In particolare, la diffusione della patologia sembra essere maggiore nella popolazione femminile, soprattutto quella che oscilla tra i 30 e i 50 anni d’età.

Come mai questa malattia colpisce in particolare le donne? In più, in che modo si può diagnosticarla? 

Sindrome del tunnel carpale nelle donne in gravidanza e perimenopausa

Va innanzitutto detto che è durante la gravidanza, e nel periodo perimenopausale, che le donne sono maggiormente esposte alla patologia. I motivi che si celano dietro questo possono essere ricondotti alle particolari condizioni ormonali a cui il corpo femminile è sottoposto durante queste delicate fasi della vita. 

Il ruolo di progesteroni ed estrogeni nell’insorgenza della malattia

Le donne in gravidanza e quelle che attraversano la fase perimenopausale hanno più possibilità di soffrire di sindrome del tunnel carpale a causa del modificato rapporto tra estrogeni e progesteroni, il cui numero, tipicamente, aumenta. Quando progesteroni ed estrogeni aumentano, diminuisce proporzionalmente la capacità dell’organismo di eliminare liquidi e scorie: ciò spiega la maggior predisposizione, presente nel mondo femminile, a soffrire di ritenzione idrica, comunemente considerata una delle principali cause dell’aumento di pressione interna al tunnel carpale. 

La correlazione tra ritenzione idrica e fattori ormonali nell’insorgenza della sindrome del tunnel carpale

Tipicamente, quando si soffre di ritenzione idrica, l’organismo è incapace di espellere i liquidi dai propri tessuti. Accumulandosi in aree localizzate, i liquidi tendono provocano quindi gonfiori ben visibili e dolorosi: i cosiddetti edemi. A sua volta, un edema localizzato all’altezza dell’arto, eventualmente, determina un aumento del volume della membrana sinoviale. La membrana sinoviale, che ricopre i tendini posti all’interno del tunnel carpale, quando si ingrossa non riesce più ad assolvere in maniera corretta alla sua preziosa funzione: quella di facilitare lo scorrimento dei tendini. Tale condizione si definisce tenosinovite, e, in questo stato, può succedere che un tendine arrivi a comprimere il nervo mediano situato al di sopra di esso, favorendo l’insorgenza della sindrome del tunnel carpale. In poche parole, la ritenzione idrica, condizione tipicamente femminile, facilita la tenosinovite, che, a sua volta, può portare alla sindrome del tunnel carpale nelle donne. Ecco quindi spiegata la correlazione tra fattori ormonali, ritenzione idrica e insorgenza della patologia. 

Anche fattori ortopedici dietro alla sindrome del tunnel carpale 

Oramai la scienza ha pienamente compreso come un utilizzo eccessivo della mano o un’errata postura del polso possano lentamente, ma inesorabilmente, portare ad una lacerazione, ad un indebolimento e ad un’infiammazione della la membrana che ricopre i tendini, e causando, di conseguenza, una condizione di tenosinovite. Spesso, le donne dai 30 ai 50 anni d’età si trovano a svolgere quotidianamente attività lavorative particolarmente ripetitive e dannose per lo stato di salute delle mani: fattore che certamente contribuisce, insieme alla ritenzione idrica, a far lievitare il numero di pazienti femminili che si trovano a fronteggiare la sindrome. 

Sindrome del tunnel carpale: sintomi e diagnosi

 

I sintomi che avvertono le pazienti colpite da sindrome del tunnel carpale sono particolarmente fastidiosi; allo stesso tempo, essi costituiscono un punto di partenza importante per una corretta diagnosi della patologia da parte del medico specialista. 

Tra dolore e prurito, i sintomi della sindrome del tunnel carpale

Le pazienti affette da sindrome del tunnel carpale avvertono solitamente formicolio e prurito, che riguardano tutta la mano coinvolta – dita comprese. Anche sensazioni dolorose, che possono irradiarsi a tutto l’avambraccio, possono essere annoverati tra i sintomi della sindrome del tunnel carpale, venendo avvertiti soprattutto durante le ore notturne. Tutti questi sintomi si manifestano generalmente con una certa gradualità. 

Elettromiografia: la diagnosi della sindrome del tunnel carpale

La constatazione dei succitati sintomi, unita alla valutazione della storia clinica e delle abitudini quotidiane del paziente, sono spesso sufficienti perché il medico specialista ritenga la diagnosi di sindrome del tunnel carpale la più probabile. 

Ad ogni modo, per accertarsi che i sintomi avvertiti dalla paziente derivino davvero da un problema di tunnel carpale, lo specialista si affida a esami obiettivi neurologici che valutino forza, sensibilità e riflessi osteotendinei. 

Tuttavia, per quanto utili, lo specialista non può basare la propria diagnosi solo su questi test, in quanto essi sono in grado di dare risposte false positive o false negative con una certa frequenza. Ecco quindi che, a volte, si rende necessario un esame più approfondito: l’elettromiografia – EMG.

Come avviene l’EMG?

L’EMG è un esame il cui fine è di registrare l’attività di muscoli e nervi, e, in ultima istanza, quello di confermare o escludere la presenza di punti di compressione del nervo mediano nel tunnel carpale. 

L’esame EMG prevede l’inserimento di un sottile ago nel muscolo oggetto di studio. Questo ago consente di ottenere una registrazione, chiamata elettromiogramma, dell’attività elettrica del muscolo in questione, sia in condizioni di riposo che durante una contrazione. Tramite l’elettromiogramma, lo specialista in patologie ortopediche – coadiuvato da un esperto neurologo – riesce a valutare adeguatamente la gravità della sindrome del tunnel carpale ed escludere altre tipologie di anomalie nervose, su diversi livelli. Tramite il ricorso all’EMG per la valutazione anche di altri nervi oltre a quello mediano, infatti, gli specialisti possono comprendere con certezza se il complesso di sintomi avvertiti dalla paziente sia dovuto solamente alla compressione di quest’ultimo, o se, piuttosto, sia la conseguenza di ulteriori problematiche neurologiche.  

L’esame è di rapida esecuzione – poche decine di minuti – ed è generalmente ben tollerato dalla paziente, che subito dopo è già in grado di riprendere le normali attività quotidiane

La prevenzione e il monitoraggio della sindrome del tunnel carpale nelle donne

Come abbiamo visto, dunque, esistono fattori specifici tali per cui la sindrome del tunnel carpale è una patologia particolarmente diffusa nel mondo femminile. Tuttavia, bisogna abbattersi: al giorno d’oggi, anche una malattia “tenace” e di difficile analisi come la sindrome del tunnel carpale può essere adeguatamente trattata. Il contrasto della sindrome del tunnel carpale nelle donne passa innanzitutto dall’adozione di abitudini quotidiane salutari, che agiscano direttamente sulle cause scatenanti. In un secondo momento, trattamenti farmacologici e di chirurgia possono concorrere alla guarigione della malattia. Peraltro, in un altro articolo del nostro blog, abbiamo parlato più nel dettaglio dei vari trattamenti oggi disponibili per la sindrome del tunnel carpale, nelle donne e non solo: clicca qui per approfondire. 

Ad ogni modo, in un adeguato percorso di prevenzione e cura, è importante poter contare sul supporto di medici specialisti che siano in grado di suggerire le modalità migliori per risolvere la patologia, tenendo conto delle sue peculiarità caratteristiche e dei bisogni della paziente. 

Il Centro Abax di Cuneo è in grado di offrire un servizio di Chirurgia ortopedica della mano. Il dott. Bernardino Panero effettua visite specialistiche traumatologiche della mano e di ortopedia, ma anche interventi di microchirurgia, tanto funzionali quanto estetici. Clicca qui per sapere di più sui servizi di Chirurgia ortopedica della mano offerti dal Centro Abax.