Ozonoterapia
Una prestazione specialistica svolta presso il Centro Abax

Cos’è l’ozonoterapia?
L’Ossigeno-ozonoterapia, conosciuta più semplicemente come Ozonoterapia, è una pratica medica che consiste nella somministrazione di una miscela di ossigeno puro e ozono a concentrazioni variabili. Come spiega il dott. Gerboni, “l’ozonoterapia può essere impiegata in numerose patologie, poiché differenti vie di somministrazione e diverse concentrazioni di ozono portano, a loro volta, a differenti effetti terapeutici.” Il successo dell’ozonoterapia risiede nella sua efficacia, “superiore, secondo la letteratura scientifica, ad altri trattamenti; in altri casi, l’ozonoterapia ne migliora la risposta.”
Quando serve l’ozonoterapia?
- Gastroenterologia, per la cura di Morbo di Crohn, coliti ulcerose e gastriti;
- Chirurgia generale, per trattare piaghe da decubito, ustioni e ulcere;
- Oftalmologia, per il trattamento di arteriopatie, maculopatie, sindrome dell’occhio secco;
- Ortopedia, quando si ha a che fare con artropatie, cervicalgie, lombalgie, neuroma di Morton, sindrome del tunnel carpale, e molto altro;
- Dermatologia, per la cura di acne, eczemi, psoriasi, micosi e herpes;
- Neurologia, per trattare Parkinson, Alzheimer, sclerosi e cefalee;
- Ginecologia, per curare vaginiti e dispareunia.
Come avviene il trattamento?
Le modalità con cui questa particolare miscela di ozono e ossigeno viene introdotta nell’organismo varia a seconda del problema da trattare. L’ozonoterapia può essere somministrata per:
- Infiltrazione: previa accurata disinfezione, con aghi sottili, sterili e monouso. In tal caso, come afferma il dott. Gerboni, “la procedura viene in genere ben tollerata dal paziente; si può avvertire talvolta una temporanea sensazione di pesantezza o dolore urente (bruciore) transitori. Esiste anche la possibilità di un risveglio temporaneo, il cosiddetto ‘dolore risvegliato’, che dura però generalmente solo pochi minuti.”
- Autoemoterapia: consiste nel prelievo di una determinata quantità di sangue in un’apposita sacca e, previa ozonizzazione a differenti concentrazioni, la reinfusione dello stesso. Il dott. Gerboni è particolarmente sicuro dell’efficacia di questa modalità di somministrazione: “Studi scientifici e un’ampia pluridecennale esperienza internazionale hanno dimostrato l’utilità e l’efficacia del sangue ozonizzato per il trattamento di innumerevoli situazioni patologiche.”
- Insufflazione rettale: tramite un sottilissimo sondino lubrificato l’ossigeno-ozono viene introdotto nel retto. Prima di sottoporsi a questo trattamento, è utile predisporre una preventiva pulizia del colon tramite microclisma. Secondo il dott. Gerboni, “l’insufflazione rettale sfrutta la grande capacità del colon di assorbire farmaci, in modo identico a ciò che accade con le comuni supposte.”
- Bagging: posizionato un apposito sacchetto a tenuta – in genere su un arto – si va a creare il vuoto al suo interno. Successivamente, si riempie il sacchetto con ossigeno-ozono, lasciandolo poi agire per un determinato periodo di tempo. “La tecnica del bagging trova indicazione soprattutto nel trattamento delle ulcere di vario tipo, come quelle diabetiche e vascolari” afferma il dott. Gerboni.
- Acqua e olio ozonizzati: utilizzabili tramite assunzione orale o topica.
Quali sono i principali vantaggi?
Vastità di applicazioni e efficacia di utilizzo, certo. Ma i vantaggi legati all’ozonoterapia non finiscono certo qui: “Va sottolineata – precisa il dott. Gerboni – la bassissima incidenza di effetti collaterali dovuti all’azione propria del gas, così come quella di complicanze relative alle tecniche di applicazione, qualora vengano attuate da mani esperte e nel rispetto delle linee guida. Trattandosi di un gas, questo può essere veicolato anche attraverso aghi sottilissimi, e quindi poco dolorosi.”
Gli specialisti per questa prestazione

Dott. Davide Gerboni
Specialista in Terapia Antalgica

Dott. Enrico Obertino
Specialista in Terapia Antalgica